Ci sono le esperienze comuni di papà 'acquisiti' per figli delle proprie compagne nati da precedenti legami, a unire il regista Giulio Base e il protagonista Giorgio Pasotti, in Mio papà, con Donatella Finocchiaro e il piccolo Niccolò Calvagna, presentato fuori concorso nella sezione autonoma Alice nella città, al Festival Internazionale del Film di Roma e in sala dal 27 novembre distribuito da Bea production Company. Pasotti, che quest'anno è anche padrino di Alice nella città, in Mio papà è anche coautore della sceneggiatura.
''Quello del film è un tema attualissimo che ha l'urgenza di essere raccontato - spiega l'attore -. Oggi le famiglie allargate, che nascono sulle ceneri della famiglia tradizionale sono sempre piu' numerose, ma queste persone, in un'ipotetica nuova separazione non sono per niente tutelate. Una tutela, quella di cui parliamo, non certo economica ma sentimentale, cioè il diritto di poter continuare a sentire e vedere una creatura che hai imparato ad amare e il cui amore è corrisposto''.
Mio papà aggiunge ''è il nostro Kramer contro Kramer''. Nella storia, Pasotti è Lorenzo, sommozzatore che lavora su una piattaforma poco distante dalla costa adriatica. Poco incline a legami e obblighi, mette tutto in discussione quando si innamora di Claudia (Finocchiaro), decoratrice di dolci, da poco separata, madre di un bambino, Matteo (Calvagna) di sei anni.
Tra Lorenzo e Matteo è antipatia a prima vista, ma pian piano l'uomo riesce a conquistare la sua fiducia… ''La voglia di raccontare quest storia nasce anche dalle nostre esperienze personali - spiega Base -. Spesso mi trovo a pensare che con la mia figlia non di sangue l'affetto paterno sia ancora più forte proprio perche' non e' dovuto non e' imprescindibile, non e' immediatamente naturale. Ci si studia, solo poi, si sceglie di amarsi''.
Tra i punti di forza del film c'è anche la performance di Niccolò Calvagna, 8 anni (figlio del regista Stefano Calvagna, che oggi nel tour de force con i giornalisti non lo perde mai di vista), attore bambino tra i più richiesti. Sarà infatti anche nel cinepanettone Un Natale stupefacente e nel nuovo film dei fratelli Taviani, Meraviglioso Boccaccio. ''Giulio mi ha detto di aver conosciuto tanti attori bambini che poi si sono montati la testa - spiega Niccolò - gli ho detto di non preoccuparsi, io tengo i piedi per terra''.
Pasotti ha accettato essere anche padrino della sezione Alice nella città, dedicata alle nuove generazioni ''perché si ha il contatto con i ragazzi, un pubblico vivo e vitale, che si sta formando un gusto cinematografico. E' fondamentale stare accanto a loro e mostrare come il cinema e i festival non siano isole infelici ma possano essere anche luoghi di passioni e entusiasmo''.
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