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Le lacrime di Sophia per Mastroianni

Le lacrime di Sophia per Mastroianni

La Loren si commuove, Marcello 'è nel mio cuore'

Cannes, 21 maggio 2014, 20:31

Giorgio Gosetti

ANSACheck

Sophia Loren Photocall - 67th Cannes Film Festival © ANSA/EPA

Sophia Loren Photocall - 67th Cannes Film Festival © ANSA/EPA
Sophia Loren Photocall - 67th Cannes Film Festival © ANSA/EPA

 Una grande signora dello schermo non lascia spazio alle emozioni, le domina. Ma una grande star è anche una donna e coltiva i ricordi come un bene prezioso. Così, alla prevista domanda sul suo rapporto con Marcello Mastroianni, Sophia Loren (oggi a Cannes per la sua "masterclass" molto attesa), non trattiene una lacrima, le si spezza la voce e riesce solo a sussurrare "é nel mio cuore". Ospite d'onore della sezione Cannes Classics con il fantastico monologo de "La voce umana" (girato dal figlio Edoardo) e la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di "Matrimonio all'italiana", Loren rievoca volentieri i primi passi della sua carriera e confessa che quando De Sica la chiamò per un provino de "L'oro di Napoli" tremava dall'emozione. "Lui si limitò a una breve chiacchierata in napoletano con me e dopo poche frasi già mi aveva scelta. Non ci potevo credere ma per tutti gli anni della nostra collaborazione non c'è mai stato uno screzio, un'incomprensione. Ci bastavano poche parole nella nostra lingua e io sapevo cosa fare". Sophia Loren ricorda poi che l'incontro con De Sica faceva seguito a una moltitudine di piccoli ruoli in tantissimo cinema italiano. "E' stato il periodo più duro della mia carriera - dice - perché pensavo solo a trovare lavoro per portare a casa un po'di soldi per mia madre e noi figlie. Non guardavo neanche i copioni, se solo c'era l'opportunità di lavorare. Poi tutto è cambiato, come in una favola". Vestita di bianco, tailleur con pantalone ricamato e sempiterni occhiali fumé, la grande diva è prodiga di aneddoti (dalla telefonata di Cary Grant che le annuncia l'Oscar appena vinto al privilegio di essere stata diretta da Charlie Chaplin). "Altro che Oscar!" - ricorda, sorvolando sugli scontri con l'intrattabile Marlon Brando de "La contessa di Hong Kong". In apparenza mantiene anche oggi il suo tono affettuoso e informale di sempre. Ma l'immagine pubblica in realtà si infrange solo per dire della sua emozione a lavorare guidata dal figlio per un testo che considera "immortale" e per il ricordo dell'amico più caro.

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