"Donne e uomini stanno resistendo,
lo faranno anche con scudi umani lungo il confine. La
solidarietà internazionale può cambiare le cose: bisogna
prendere parola. Basta con i comunicati di solidarietà, bisogna
fare qualcosa". Parla così Letizia Caroscio, 26 anni, che per
due volte é stata nel nord della Siria per incontrare le donne
del Rojava. Anche lei si è unita al presidio che, in piazza
Verdi, cuore del quartiere universitario di Bologna, ha
richiamato oltre un centinaio di persone per esprimere
solidarietà al popolo curdo dopo i raid turchi.
Un presidio organizzato dai centri sociali a cui hanno
partecipato anche associazioni cittadine e che anticipa quello
che ci sarà sabato, dalle 15, in Piazza del Nettuno.
"L'esercito turco - ha aggiunto Letizia prima di partecipare
ad un corteo con gli altri attivisti verso Piazza Maggiore - ha
iniziato l'invasione della Siria del Nord. Siamo state in quelle
terre, siamo tornate due mesi fa. Abbiamo visto un popolo che
lotta per la libertà".
Al presidio, ha partecipato anche Zaza, 23enne del Kurdistan,
scappato dalla Turchia e da 23 anni in Italia. "Stiamo rivivendo
il passato - ha raccontato - non siamo preoccupati, stiamo
morendo ancora una volta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA