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L'India nascosta in un reportage fotografico

L'India nascosta in un reportage fotografico

E' il libro fotografico "Unusual Visions" del fotoreporter Emiliano Pinnizzotto

22 marzo 2019, 12:54

Redazione ANSA

ANSACheck

Unusual Visions - RIPRODUZIONE RISERVATA

Unusual Visions - RIPRODUZIONE RISERVATA
Unusual Visions - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un'India per molti aspetti sconosciuta quella raccontata dal fotoreporter Emiliano Pinnizzotto nel libro fotografico "Unusual Visions", edito da Graffiti. I reportage presentati sono una testimonianza fotografica di realtà molto particolari ancora presenti nel subcontinente indiano.

Il volume sarà presentato a Roma sabato 23 marzo 2019 alle ore 18 presso il MACRO. Saranno presenti, insieme all'autore, il direttore dell'ANSA Luigi Contu, il vicedirettore del TG5 Enrico Rondoni, il vicepresidente dell'agenzia fotogiornalistica Graffiti Press Antonio Mazzarella.

Le quattro sezioni del libro fotografico:

Head Hunters, i Tagliatori di Teste del Nagaland, un temibile manipolo di guerrieri che ha sviluppato nei secoli il taglio rituale della testa del nemico ucciso in battaglia. Con le loro collane di bronzo, che raffigurano il numero di teste conquistate, e con i loro tatuaggi rituali, sono gli ultimi testimoni di una cultura che nei prossimi 10 anni probabilmente è destinata a scomparire. 

L'antica lotta tradizionale indiana, il Malla Yuddha o Kushti, caratterizzata da prese, leve e atterramenti tipici del combattimento corpo a corpo, praticata nel sacro ring di argilla “Akhara”; una lotta retaggio della classe guerriera indiana degli “Kshatrya”.

Holy Naked, la nudità dei Naga Baba, i santi uomini rinuncianti dell’India, vestiti solo di cenere, che scendono tra la gente dalle vette himalayane solo per le sacre festività indù, come l’imponente Kumbh Mela. Il reportage mette a confronto questa “santa nudità” con la chiusura, in termini di corpo e sessualità, ancora molto presente nella società indiana.

Opium, la piaga dell’oppio nei villaggi di confine tra India e Birmania, dove in queste zone remote, dimenticate da entrambi i governi, senza controllo e prevenzione, un terzo degli uomini è divenuto schiavo dell’oppio.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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