Crescita a "non meno" del 6,5% all'
anno per i prossimi cinque anni, promessa di riforme "in vari
settori" e richiesta della "collaborazione da parte del resto
del mondo". Così il segretario del Partito Comunista Cinese e
presidente della Repubblica Popolare Xi Jinping ha sintetizzato
oggi i risultati del cosiddetto "quinto plenum", la recente
riunione del comitato centrale che ha approvato il piano
quinquennale per il periodo 2016-2020. Il leader cinese,
riferisce l' agenzia Nuova Cina, ha parlato alla Seconda
Conferenza 'Capire la Cina' che si e' tenuta da domenica scorsa
a oggi a Pechino in maniera semiclandestina anche se, precisa l'
agenzia, vi hanno preso parte personalità' come "l' ex-premier
di Singapore Goh Chol Tong e l' ex-premier australiano Kevin
Rudd". Xi ha sottolineato che senza una crescita di almeno il
6,5% all' anno non sarà' possibile raggiungere l' obiettivo
fissato dal cc di un raddoppio in termini assoluti del Prodotto
Interno Lordo (Pil) e del reddito pro capite entro il 2020. Il
reddito pro capite dei cinesi e' oggi di 7800 dollari all' anno
(contro i 55 mila degli Usa e i 36 mila del Giappone), precisa
Nuova Cina. Questo ritmo di sviluppo, ha proseguito Xi,
"&hellipporterà' a migliorare il livello di vita della
popolazione in modo che possa davvero trarre beneficio dal
successo del Paese nel costruire una società' moderatamente
prospera". Nei prossimi anni lo sviluppo dovrà' puntare "non
solo sul ritmo ma anche sul volume e soprattutto sulla qualità'
della crescita", ha concluso il numero uno cinese. Negli anni
precedenti era lo stesso comitato centrale ad annunciare il
tasso di crescita "desiderato" dal gruppo dirigente e in seguito
questo veniva confermato in primavera dall' Assemblea Nazionale
del Popolo, l' organismo legislativo che si attiene rigidamente
alle indicazioni dei leader del partito unico. Il fatto che il
tasso sia stato annunciato personalmente dal 'numero uno"
conferma l' accentramento del potere politico nelle mani di Xi
Jinping, che secondo alcuni osservatori sarebbe il leader cinese
più' forte dopo Mao Zedong, il fondatore della Repubblica
Popolare, e Deng Xiaoping, l' iniziatore delle riforme che hanno
portato la Cina ad essere la seconda economia del mondo. Xi
Jinping ha fatto riferimento alla necessita' di "cambiare
rapidamente il sistema di registrazione delle famiglie", vale a
dire ad abolire il famigerato "hukou", il permesso di residenza
che spacca in due il Paese tra chi vive in città' e chi vive
nelle campagne. Il sistema dell' "hukou" ha sfavorito negli anni
della crescita gli immigrati dalle campagne in città', che sono
stati i "soldati semplici" del boom economico dei tre decenni
passati. Il leader cinese ha anche ricordato l'abbandono della
politica del figlio unico, in vigore dal 1979, decisa dal cc.
Questa decisione, ha chiarito, potrà' portare a "ridurre la
pressione di una popolazione che sta invecchiando e a
incrementare la forza lavoro". "Continueremo - ha proseguito -
ad approfondire le riforme in varie aree, a rimanere sulla
strada di uno sviluppo pacifico e di una strategia di apertura,
(in modo che) il mondo ne tragga beneficio". Gli obiettivi del
13/mo piano quinquennale "non possono essere realizzati senza
una sostanziale cooperazione dal resto del mondo". Xi JInping ha
anche ricordato l' importanza dell' iniziativa chiamata "one
belt one road", nota anche come "nuova via della seta terrestre
e marittima", volta a "far rivivere le vecchie vie di commercio
tra Asia, Africa ed Europa" con "proposte inclusive per
sviluppare la domanda e l' occupazione" nei Paesi
interessati.
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