Il 2023 anno da incorniciare per il
mercato discografico italiano, che registra una crescita del
18.8% per un totale di 440 milioni di fatturato: segno di
un'evidente vitalità del mercato della musica in Italia, che
mette a segno una delle percentuali di crescita più alte del
mondo e si posiziona come terzo mercato nell'Unione Europea,
raggiungendo il migliore risultato di sempre in termini di
percentuale con incrementi significativi in tutti i segmenti. La
performance positiva del mercato della musica è registrata anche
a livello globale: secondo i dati del Global Music Report di
Ifpi, infatti, l'incremento del mercato discografico
internazionale è del 10.2%, pari a 28.6 miliardi di dollari, e
segna il nono anno consecutivo di crescita.
In Italia a trainare il comparto è lo streaming, che ricopre
da solo una quota pari al 65% del mercato e i cui ricavi sono
cresciuti del 16.2%, arrivando a più di 287 milioni per un
totale di oltre 6.5 milioni di abbonati premium ai servizi di
streaming (+9% rispetto all'anno precedente). Sono i ricavi
dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver guidato il
settore: il segmento premium è infatti cresciuto del 18.4%,
arrivando a più di 190 milioni di ricavi. Nell'area più ampia
del digitale (che chiude con un incremento del 15.7%) a segnare
una decrescita è solo il segmento del download, giù dell'11.8%.
La centralità dello streaming è evidenziata anche dalla
ricerca Ifpi Engaging with Music, secondo cui nel 2023 i
consumatori italiani hanno speso 20.9 ore settimanali
nell'ascolto musicale e il 60% del tempo è stato destinato
all'ascolto di musica digitale (equamente suddivisa tra
piattaforme di audio streaming e piattaforme di long-form e
short-form video streaming). Inoltre, il 73% ha ascoltato musica
tramite servizi di streaming audio licenziati (nella formula in
abbonamento o con pubblicità).
Anche il segmento fisico registra una crescita, posizionando
l'Italia come ottavo mercato a livello mondiale: con ricavi pari
a quasi 62 milioni, segna infatti +14.4% e ricopre una quota di
mercato del 14% (un dato che nel 2013 corrispondeva al 68%). A
guidare il comparto è l'inossidabile vinile, che cresce del
24.3%, ma si segnala anche una resistenza del cd, su del 3.8%.
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