Per il giudice non ci sono dubbi:
in tempo di coronavirus, meglio la custodia in carcere che altre
forme più blande di detenzione, perché le condizioni di disagio
sociale e la crisi economica può "fungere da ulteriore innesco
criminoso". Lo scrive il Gip Marco Gaeta nell'ordinanza che ha
portato in cella quattro giovani, accusati dell'omicidio di Mike
Mepa, l'anziano ucciso lo scorso settembre a Terrasini (Pa) nel
corso di una rapina.
"Le attuali condizioni sociali - scrive il magistrato - e la
crisi economica, che assieme a quella sanitaria sta
attraversando la Sicilia oltre all'intero Paese, possono fungere
da ulteriore e immediato innesco criminoso, sicché si impone la
tempestiva adozione di una tutela cautelare".
La posizione del Gip è opposta a quella di chi cerca di
ridurre il numero di detenuti proprio a causa dell'emergenza
sanitaria e dei rischi di contagio in carcere.
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