Piazza Affari si conferma pesante
nel corso di una mattinata nera per l'insieme delle Borse
europee, dove si è percepito che l'emergenza coronavirus ha
valicato le Alpi. Complice anche l'assenza del veto Consob a
vendere allo scoperto, l'indice Ftse Mib lascia sul campo l'8% a
14.665 punti, sui livelli di novembre del 2012, con tutti e 20 i
titoli congelati riammessi e cali stratosferici da Fca (-14,3%),
che ha annunciato la chiusura delle fabbriche europee, a Stm
(-13,9%), insieme all'intero comparto in Europa, e Amplifon
(-17%), peggiore di tutte. Il rialzo dello spread a 256,1 fa
male ai bancari, da Unicredit (-11,26%), congelata più volte, a
Ubi (-11,46%), Intesa (-9,14%) e Banco Bpm (-7,9%). Sotto
pressione Atlantia (-8,9% teorico) e Ferrari (-4,63% teorico),
ultime a essere riammesse dall'asta di volatilità. Segno meno
anche per Diasorin (-3%), unico titolo prima in rialzo sull'onda
lunga del nuovo test per il coronavirus.
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