"Per alcuni la Thyssen si ricorda un
giorno l'anno, per noi è un ricordo indelebile di quello che ci
è stato portato via". Rosina Demasi, madre di uno dei sette
operai morti nel rogo di 12 anni fa, non trattiene le lacrime, e
la rabbia, alla cerimonia per l'anniversario della tregedia.
"Sono trascorsi 12 lunghi anni - aggiunge - e siamo ancora
qui, questo è il nostro quotidiano, che ci vede purtroppo in una
condizione immutata, con le porte del carcere che si sono aperte
per far uscire invece che entrare i colpevoli".
Le 'mamme della Thyssen' vogliono "credere ancora nella
giustizia perché in un Paese civile chi ha sbagliato paga.
Dobbiamo pensare che il nostro Paese abbia perso questo senso di
civiltà?", chiede ancora la Demasi, che punta il dito contro
"quel maledetto stabilimento diventato un luogo abbandonato, un
affronto e mancanza di rispetto che ritengo indegno per questa
città. Non vogliamo più promesse - conclude - o abbracci,
vogliamo giustizia".
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