Una macchina formidabile di suoni e
voci guidata da Antonio Pappano nella esecuzione della
monumentale Grande Messe des Morts di Hector Berlioz ha
trasformato in un evento il concerto inaugurale della stagione
sinfonica di Santa Cecilia. Palcoscenico affollatissimo con 300
musicisti, tra orchestrali, il doppio coro dell' Accademia
Nazionale e del Teatro San Carlo di Napoli, e la Banda della
Polizia di Stato per il colossale Requiem. L'imponente
spiegamento di forze è giustificato dalla potenza della
"cattedrale gotica commovente e poetica", come l' ha definita
Pappano, costruita dal compositore francese. Vero protagonista è
il coro, che anima senza interruzione i dieci movimenti
dell'opera. "E' stata una maratona vocale durissima", ha detto
Piero Monti, al debutto alla alla guida della compagine
ceciliana. Di grande intensità nel Sanctus il tenore messicano
Javier Camarena, per la prima volta a Roma.
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