I pm di Milano Luigi Furno e Silvia
Bonardi, assieme all'aggiunto della Dda Alessandra Dolci, hanno
insistito giovedì nell'udienza davanti al riesame sul fatto che
la misura cautelare in carcere per Pietro Tatarella, ex
consigliere comunale milanese e candidato di FI alle europee, è
essenziale perché le indagini sul sistema di corruzione, appalti
e nomine pilotate e finanziamenti illeciti alla politica sono
ancora in corso. Il legali del politico di FI, arrestato assieme
ad altre 27 persone lo scorso 7 maggio, gli avvocati Nadia
Alecci e Luigi Giuliano, hanno chiesto invece ai giudici che
Tatarella torni in libertà e, in subordine, ai domiciliari.
Secondo la difesa, per quanto riguarda l'accusa di finanziamento
illecito ci sarebbero soltanto "violazioni di tipo
amministrativo e non penale". Per i pm un finanziamento da 25
mila euro venne dichiarato da Tatarella, ma usato da Fabio
Altitonante, altro politico azzurro, arrestato. Per la difesa,
però, Tatarella era "mandatario elettorale" di Altitonante.
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