Si chiusa a Terni il giorno di
Pasquetta la seconda edizione di Umbria Jazz Spring, dopo il
numero zero sperimentale realizzato due anni fa.
Un'edizione che - sottolineano gli organizzatori - ottiene un
"chiaro successo" dal punto di vista musicale. Il Festival ha
infatti ospitato musicisti di assoluto rilievo legati alla black
music, genere musicale che ha fatto da filo conduttore
dell'intero cartellone, composto quasi esclusivamente da
concerti gratuiti. La volontà della Fondazione Umbria jazz, di
concerto con le istituzioni, è stata di rendere il più
accessibile possibile la rassegna.
Un risultato "incoraggiante" di presenze - sottolinea ancora
Uj -, che "può essere migliorato soprattutto in termini di
spettatori paganti". Ma il dato ritenuto "molto positivo" di
pubblico e di ambiente ottenuto con i club e con i Gospel
"segnala le potenzialità" di Uj Spring e dà un "segnale
significativo" alla città.
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