"Lo scenario macroeconomico
presentato nel Def tiene conto in modo realistico della
congiuntura ed è complessivamente condivisibile. Esso è soggetto
a rischi rilevanti, che possono provenire da un peggioramento
del contesto globale e da un più accentuato deterioramento della
fiducia delle imprese". Lo dice il capo del dipartimento di
economia e statistica della Banca d'Italia Eugenio Gaiotti
nell'audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di
Camera e Senato. Per Via Nazionale senza gli aumenti automatici
dell'Iva, previsti a legislazione vigente, "il disavanzo si
collocherebbe meccanicamente al 3,4% del prodotto nel 2020, al
3,3% nel 2021 e al 3% nel 2022". È condivisibile l'intenzione di
non ricorrere ad ulteriore indebitamento per approvare una
riforma" fiscale ricordando che il governo punta a una riduzione
delle tasse sul ceto medio finanziato "con una revisione
complessiva delle agevolazioni fiscali".
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