Nell'est della Siria le milizie
curde filo-Usa hanno ripreso l'offensiva sull'ultima sacca di
resistenza dell'Isis attorno a Baghuz, dopo alcuni giorni di
pausa nei combattimenti in cui si è dato modo a migliaia di
civili di allontanarsi dalla zona. Lo rivela un portavoce delle
Forze democratiche siriane (Sdf), Mustafa Bali, che spiega che è
scaduto l'ultimatum concesso ai miliziani dell'ex Califfato
perché si arrendessero.
I combattimenti sono ripresi con il
cannoneggiamento delle posizioni dei jihadisti, dai quali
provenivano tiri di cecchini. Un esponente dell'Sdf, Aras
Orkesh, ha affermato che i miliziani curdi a entrare in azione a
Baghuz e dintorni sono circa 2.500, dove sono ancora
asserragliati combattenti dell'Isis.
L'1 e 2 marzo l'Sdf, con l'ausilio di bombardamenti intensivi
da parte della coalizione anti-Isis, ha aperto un corridoio che
è stato poi presidiato e dal quale sono stati evacuati i civili
che sono riusciti a fuggire.
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