Donne stuprate in Congo, madri che
piangono i loro figli, bambini che giocano sul relitto di un
bombardiere in Sudan, miliziani del Mali che si addestrano.
Entra nel dolore ma mostra anche come si possa resistere
positivamente a un trauma il fotografo Marco Gualazzini, autore
di numerosi reportage in Africa. Trentotto foto realizzate fra
il 2009 e il 2018, accompagnate da testi, sono state raccolte in
'Resilient', il suo primo libro, che esce per Contrasto in
edizione in italiano e inglese, con la prefazione di Domenico
Quirico e la postfazione di Gianluigi Colin. E sono anche in
mostra, fino al 24 marzo, a Forma Meravigli a Milano.
"Il fotogiornalismo mette in contatto noi con il mondo che vive
la guerra, la carestia, gli stupri. Si crea un ponte. Questa è
la base delle mie foto" spiega all'ANSA Gualazzini, 43 anni che
guarda al fotogiornalismo classico, ad autori molto attenti alla
luce, alla composizione fra i quali cita Sebastiao Salgado e
James Nachtwey.
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