Quale artista ha bisogno di
assistenti in carne ed ossa quando può usare un robot? Jeff
Koons, una delle firme più pagate del mercato dell'arte che
aveva messo in piedi negli ultimi anni una vera e propria
azienda con oltre un centinaio tra pittori e scultori nei libri
paga, la scorsa settimana ha drasticamente ridimensionato la
forza lavoro alle sue dipendenze.
L'ex marito dell'ex pornostar ed ex parlamentare radicale
Ilona Staller ha tagliato il numero di assistenti in parallelo
alla decisione di lasciare l'enorme studio occupato per quasi
vent'anni a Chelsea per traslocare in una nuova sede
"considerevolmente più piccola" negli Hudson Yards, la nuova
mecca dell'arte di New York all'estremo nord dell'High Line.
Koons non e' il solo grande dell'arte contemporanea che affida
la realizzazione delle sue idee - vuoi i Balloon Dogs o i mazzi
di tulipani giganti - ad assistenti, e nel corso egli anni e'
arrivato ad averne 130 simultaneamente. Ma adesso sono arrivati
i robot e con i robot i licenziamenti.
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