Il Belgio dovrà rispondere
davanti alla Corte europea dei diritti umani dell'accusa di
mancata protezione della vita, mossa dal professore di chimica
Tom Mortier perché la madre, affetta da depressione, venne
sottoposta a eutanasia nel 2012. Dal documento con cui la Corte
di Strasburgo ha comunicato la decisione di esaminare il caso al
governo belga, risulta che Mortier "accusa lo Stato di non aver
ottemperato al suo obbligo di proteggere la vita della madre non
avendo rispettato le misure o la procedura prevista dalla legge
del 2002, rendendo di fatto del tutto illusorie le garanzie
contenute nel testo". Il ricorrente afferma che le autorità
belghe non hanno condotto un'inchiesta approfondita sui fatti da
lui denunciati. Mortier accusa di "non indipendenza della
commissione che decide delle richieste d'eutanasia, dato che il
medico che l'ha predisposta per la madre ne era anche il
co-presidente e che la donna aveva donato 2.500 euro alla
fondazione presieduta sempre dallo stesso dottore".
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