Eliminazione, de facto, dell'obbligo
di adesione delle Bcc ai gruppi unici, cardine della riforma del
2016. Lo prevedono gli emendamenti al Dl fiscale della Lega
depositati in Commissione Finanze del Senato secondo cui le
"banche hanno la facoltà di adottare, in alternativa alla
costituzione del gruppo bancario cooperativo, sistemi di tutela
istituzionale" (modello tedesco ndr). Inoltre gli emendamenti
prevedono che, in presenza di alcuni requisiti, le Bcc non siano
obbligate ad aderire al gruppo unico. L'emendamento prevede
l'obbligo solo per le banche con un "patrimonio netto inferiore
a cento milioni di euro, Cet 1 ratio inferiore a otto punti
percentuali o a diverso limite indicato da Banca d'Italia, un
Net Stable Funding Ratio inferiore a cento punti percentuali, un
Liquidity Coverage Ratio inferiore a cento punti e un Nnpl ratio
superiore a quindici punti percentuali". Soglie sotto le quali,
secondo quanto si ricava dai dati al 30 giugno, non ricade
nessuna delle banche di credito cooperativo.
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