Fra canti, preghiere, pianti
e scene di strazio, si sono svolti in Egitto i funerali di sei
degli 11 pellegrini copti uccisi in un attacco rivendicato
dall'Isis e sferrato mentre su tre minibus tornavano da un
monastero nel deserto. La cerimonia funebre, connotata
visivamente da sei bare bianche, si é svolta fra severe misure
di sicurezza in una chiesa di Minya, città a circa 260 km a sud
del Cairo. Ad officiarla é stato l'anba Makarios, il vescovo
copto di Minya. Cinque delle sei vittime di cui sono stati
celebrati i funerali appartenevano ad una stessa famiglia e fra
le bare c'erano quelle che racchiudevano il corpo di un
ragazzino di 15 anni e di una bambina di 12. I copti sono i
cristiani d'Egitto e la più numerosa comunità cristiana del
Medio Oriente. Il presidente Abdel Fattah Al Sisi che gode del
loro appoggio nonostante attriti interreligiosi nella
popolazione a stragrande maggioranza musulmana, ha presentato le
proprie condoglianze al patriarca della Chiesa ortodossa copta,
Tawadros II.
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