Segnalazioni di "atrocità indicibili
commesse contro i rifugiati e i richiedenti asilo nelle strade
di Tripoli", perfino su un bambino di un anno, sono giunte
all'Unhcr, che in una nota denuncia il "drastico deterioramento"
della situazione dei rifugiati e dei migranti che vivono nelle
aree urbane a seguito degli scontri dei giorni scorsi. L'Agenzia
sollecita "misure alternative alla detenzione", e in particolare
"l'uso immediato" del centro di raccolta di Tripoli dove,
secondo l'Unhcr, "continuano gli scontri". Una donna ha detto
all'Unhcr che criminali non meglio identificati hanno rapito suo
marito, l'hanno violentata e hanno torturato e molestato
sessualmente suo figlio di un anno.
Inoltre, alcuni trafficanti di esseri umani avrebbero
intercettato dei migranti al loro arrivo in Libia indossando
abiti con logo simile a quelli dell'Unhcr e di altre agenzie
dell'Onu, sottoponendoli poi ad abusi e violenze. Lo afferma la
stessa agenzia in una nota dicendosi "sgomenta".
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