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Razzismo anticinese in diari di Einstein

Razzismo anticinese in diari di Einstein

'Un popolo sporco e ottuso, speriamo non soppianti altre razze'

LONDRA, 13 giugno 2018, 20:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un Albert Einstein incline a insospettabili pregiudizi razzisti, almeno nei confronti dei cinesi, emerge dalle pagine dei diari di viaggio scritti dal fisico e premio Nobel durante un giro nell'estremo oriente asiatico datato 1922/23 e pubblicati ora negli Usa. Diari che riportano impressioni rapsodiche e considerazioni sparse su arte, religione e politica, ma non senza concessioni agli stereotipi dell'epoca, come ammette lo stesso editore. I cinesi - stando a passaggi anticipati dal britannico Guardian - vi vengono descritti come "un popolo industrioso, sporco e ottuso", gente "spesso più simile ad automi che a persone".
    "Sarebbe un peccato se i cinesi soppiantassero le altre razze: per quelli come noi, il solo pensiero è indicibilmente cupo", insiste più avanti il grande scienziato ebreo tedesco, che in altre fasi della sua vita ebbe pure a bollare il razzismo come una forma di "malattia dei popoli bianchi".
   

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