Per il segretario generale della
Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Raffaele Lorusso, "il
modo migliore per stare vicini ai colleghi che sono stati
colpiti è andare nei luoghi" in cui c'è stata l'aggressione,
"riprendere e rilanciare le loro inchieste e dare loro la scorta
mediatica", per far comprendere che "quelle inchieste ci
riguardano tutti, non solo come giornalisti ma anche come
cittadini. Quindi, se volete, colpiteci tutti. Ma non ci
riusciranno". Lorusso lo ha detto all'ANSA, oggi a Bari, in
occasione della manifestazione di solidarietà alla giornalista
del Tg1, Mariagrazia Mazzola, aggredita venerdì scorso dalla
44enne Monica Laera, moglie del presunto boss Caldarola, nel
quartiere Libertà, nel capoluogo pugliese. L'aggressione è
avvenuta dopo un evento contro le mafie dell'associazione
Libera, nello stesso quartiere, con il presidente nazionale don
Ciotti, nella chiesa del Redentore di fronte alla quale si è
tenuto oggi il presidio per la libertà di stampa.
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