La dura reazione israeliana alla
controversa legge polacca sulla Shoah, firmata dal presidente
Andrzej Duda quattro giorni fa, deriva da "un sentimento di
vergogna degli stessi brevi per essere stati passivi durante
l'Olocausto". Lo sostiene un consigliere del capo dello stato
polacco, Andrzej Zybertowicz, che in un'intervista al quotidiano
Polska-The Times ha accusato "molti ebrei di aver denunciato
altri ebrei e collaborato" con i nazisti durante la Seconda
Guerra mondiale. Un fatto con il quale "Israele deve ancora fare
i conti", secondo il consigliere di Duda che è anche professore
di sociologia all'università Nicolaus Copernicus. Le critiche
alla nuova legge approvata in Polonia, ha incalzato Zybertowicz,
"sono chiaramente un segno che Israele vuole mantenere il
monopolio sull'Olocausto". La legge - che ha suscitato proteste
e condanne a livello internazionale - permette di punire con un
massimo di tre anni di prigione coloro che attribuiscono
pubblicamente i crimini del nazismo alla Polonia.
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