Umberto Bossi è stato "consapevole
concorrente, se non addirittura istigatore, delle condotte di
appropriazione del denaro" della Lega, ma proveniente "dalle
casse dello Stato", "per coprire spese di esclusivo interesse
personale" suo e della sua "famiglia". Condotte portate avanti
"nell'ambito di un movimento" cresciuto "raccogliendo consensi"
come opposizione "al malcostume dei partiti tradizionali". Lo
scrive il Tribunale di Milano nelle motivazioni della condanna a
2 anni e 3 mesi per l'ex leader del Carroccio.
Il giudice parla di "completezza e coerenza" delle prove
raccolte di fronte alle quali "ben poca strada riesce a fare la
tesi difensiva" di "un Umberto Bossi dedito in maniera esclusiva
e totalizzante alle questioni politiche e, per converso, per
nulla interessato alle vicende economiche della Lega". In ballo
c'era la "erogazione di fondi nell'interesse dei più stretti
congiunti" del Senatur. E' stata inoltre una "difesa
inverosimile" quella di Renzo Bossi sul caso della laurea in
Albania.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA