Centinaia di israeliani sono
scesi in piazza ieri sera in due distinte manifestazioni a
Gerusalemme e a Tel Aviv contro la corruzione: la prima segnata
dalla presenza di esponenti della destra; la seconda - la terza
in tre settimane - considerata più antigoverno. In quest'ultima
è stata mostrata da un dimostrante una ghigliottina in miniatura
che ha suscitato le reazioni negative del Likud, il partito di
Benyamin Netanyahu, che ha denunciato l'episodio come "un
incitamento a uccidere il premier".
Anche il presidente Reuven Rivlin - lui stesso vittima nel
recente passato di poster in rete minatori - ha condannato il
fatto definendolo "una chiara istigazione che ha trasceso la
libertà di critica". Nella prima manifestazione l'ex ministro
della difesa Moshè Yaalon, sostituito dal premier con Avigdor
Lieberman - ha detto, citato dai media, che la "corruzione è un
pericolo maggiore della minaccia dell'Iran, di Hamas, dell'Isis
e degli Hezbollah".
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