Nelle ultime due stagioni i giocatori
e l'allora allenatore del Foggia Roberto De Zerbi, oggi alla
guide del Benevento che ieri ha fermato il Milan ottenendo il
suo primo punto in campionato, avrebbero ricevuto compensi in
nero. Denaro riciclato proveniente da una serie di reati di
natura fiscale attuati per favorire gli interessi dei clan
catanesi operanti a Milano e in provincia. L'intreccio tra mafia
e pallone emerge dall'inchiesta della Dda milanese che ha
portato in carcere il commercialista e vice presidente onorario
del Foggia Ruggiero Massimo Curci.
Le manette sono scattate questa mattina per l'ipotesi di
autoriciclaggio: approfondendo le indagini scaturite
dall'arresto a maggio di 15 presunti appartenenti
all'organizzazione criminale che favoriva gli interessi del clan
Laudani in Lombardia, Gdf e Polizia sono arrivati a Curci. Tutti
i giocatori sentiti, e anche De Zerbi (che ha risposto 'no
comment' a chi gli ha chiesto un commento), hanno negato di aver
preso soldi in nero.
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