Per un genitore "la nascita di un
figlio rappresenta un evento emozionale di natura eccezionale e
insostituibile, tale da realizzare un unicum indelebile nella
sua esperienza di vita". In ragione di questo è possibile il
permesso anche per il detenuto all'ergastolo con il regime del 4
bis, che prevede il divieto dei benefici, e si applica per
alcuni reati, come quelli di mafia. Lo ha stabilito la
Cassazione, accogliendo il ricorso di un detenuto (originario di
Lecce, condannato per reati di criminalità organizzata) cui il
tribunale di sorveglianza di Roma aveva, invece, detto no al
permesso. La Suprema Corte ha quindi disposto una nuova
pronuncia da parte del giudice, che tenga conto di questo
principio. Ma ormai, da quanto emerge dalle date dell'iter
giudiziario, è troppo tardi: la data prevista per il parto è già
passata.
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