Almeno un film o una fiction italiana
a settimana per ogni canale tv in prime time, due per la Rai. La
crescita delle quote obbligatorie di investimento per l'acquisto
o la produzione di opere europee. L'aumento delle sanzioni per
il mancato rispetto degli obblighi (ma riviste al ribasso
rispetto alle ipotesi). Sono i punti salienti del decreto sulle
quote tv, approvato in Cdm con qualche modifica rispetto
all'ultima bozza.
E' prevista una moratoria per il 2018 per consentire ai
broadcaster di adeguarsi alle nuove norme, mentre l'entrata a
regime è fissata al 2020. Le percentuali di investimento nelle
opere europee salgono sia per la Rai (dal 15 al 20% dei ricavi
complessivi annui, con una rivisitazione della gradualità
dell'aumento rispetto all'ultima bozza) che per le tv private
(dal 10 al 15% degli introiti netti annui).
Obblighi di programmazione e investimento sono imposti pure a
Netflix, Amazon e agli altri operatori del web.
L'approvazione definitiva del testo è prevista entro
dicembre.
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