Non avrebbe dato il suo consenso
all'intervento del 5 aprile 2016 l'infermiera spagnola, presunta
vittima di un prelievo forzoso di alcuni ovociti da parte del
ginecologo Severino Antinori. Ovociti che poi sarebbero serviti
per la fecondazione eterologa di altre clienti. E' quanto emerge
dalla perizia grafologica disposta dal Tribunale di Milano e di
cui una parte è stata depositata oggi. L'esperto nominato dal
collegio, da quanto è trapelato, ha appurato che le firme
apposte sui moduli del consenso informato all'intervento non
appartengono alla giovane. Ora il perito dovrà accertare, per
quanto è possibile, a chi sia riconducibile la scrittura che
appare sui documenti sanitari finiti agli atti del processo in
cui il medico romano e altre 4 persone sono imputati, a vario
titolo, con le accuse di rapina, violenza privata e lesioni.
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