"Non vedere, vedendoci. Sviluppare
la capacità di capire il tuo mondo da un punto di vista
completamente diverso dal tuo, diventare a poco a poco Emma, che
a 16 anni ha perso la vista, e scoprire Il Colore nascosto delle
cose" dice all'ANSA Valeria Golino, protagonista del film di
Silvio Soldini, fuori concorso alla Mostra di Venezia e dall'8/9
in sala in 200 copie da Videa.
Un film sentimentale che racconta di Teo (Adriano Giannini),
"un cialtrone che passa da un letto all'altro, inventando scuse
per non restare fino alla mattina, in fuga dalle responsabilità
e da se stesso" fino a quando non incontra Emma, un'osteopata
che gira per la città col suo bastone bianco, decisa, autonoma.
Il film, racconta Soldini, nasce dall'esperienza "fatta per un
documentario, Per altri occhi, girato qualche anno fa con
persone non vedenti. Il contatto con queste persone mi ha fatto
ripensare agli stereotipi che abbiamo sulle persone disabili, la
conoscenza è il primo modo per abbatterli".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA