"Sotto lo schermo c'erano le
pancacce, poi uno steccato come nelle stalle, che divideva i
'popolari' dai 'distinti': noi pagavamo undici soldi, dietro si
pagava una lira e dieci". Così Federico Fellini ricordava il
Fulgor, dove vide il suo primo film, 'Maciste all'inferno',
sulle ginocchia del padre come racconterà in 'Roma' o dove più
tardi cercherà un approccio con Gradisca, come girerà in
'Amarcord'. E il 'suo' cinema riaprirà a fine anno, dopo cinque
anni di restauri.
A fare una prima inaugurazione dei lunghi lavori che lo
restituiranno al pubblico, facendone uno dei centri del Museo
Fellini, è il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in
visita a Rimini dopo aver aperto la 38esima edizione del Meeting
per l'amicizia tra i popoli. Sono già state completate la
facciata e le parti esterne, c'è l'insegna che riprende quella
originale. Il 'nuovo' Fulgor è stato progettato da Dante
Ferretti, che è stato collaboratore di Fellini e per tre volte
ha vinto l'Oscar alla scenografia.
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