La magistratura riapra le indagini
sulla morte di Raffaello Bucci, capo ultrà della Juventus morto
lo scorso luglio dopo essere precipitato da un viadotto
dell'autostrada Torino-Savona. Lo chiede Gabriella Bernardis,
l'ex compagna dell'uomo, informatore dei servizi segreti,
suicida il giorno dopo essere stato ascoltato come teste
nell'inchiesta di 'ndrangheta Alto Piemonte.
"Ci sono troppe incongruenze", sostiene il suo avvocato,
Paolo Verra, che in settimana depositerà l'istanza alla Procura
di Cuneo. "A iniziare dalle lesioni all'occhio e alla mandibola
sul corpo di Bucci - prosegue - incompatibili con la caduta in
cui ha perso la vita. Lesioni che fanno pensare a un pestaggio,
che però non sappiamo collocare". "Raffaele non si è suicidato.
Semmai è stato indotto al suicidio - dice l'ex compagna -. Non
era il tipo di buttarsi giù dal ponte. Qualcuno l'ha spinto a
farlo".
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