I valori espressi dai No Tav non
sono "avvertiti come tali dalla maggioranza della collettività".
Lo scrive la Corte d'appello di Torino nelle motivazioni del
maxi processo terminato lo scorso novembre con 38 condanne.
I giudici hanno respinto la richiesta delle difese di
applicare agli imputati la speciale attenuante di "avere agito
per motivi di particolare valore morale e sociale".
"Con il rispetto dovuto in ogni sistema democratico alle
altrui idee politiche - è scritto - non può ritenersi assurga a
integrare i presupposti di questa attenuante la lotta contro
un'opera ferroviaria transnazionale". "L'attenuante - aggiungono
i magistrati - non può essere scomodata per fatti di questo tipo
perché è stata concepita per rimodulare le responsabilità a
fronte di azioni commesse per la tutela di valori avvertiti come
tali dalla maggioranza della collettività e intorno ai quali ci
sia un generale consenso. Consenso che, nella specie, non
esiste".
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