Il plenum del Csm ha approvato, con
un solo astenuto, le linee guida sull'utilizzo delle
intercettazioni, con indicazioni sulla tutela dei dati
sensibili. Il documento sottolinea, tra gli
altri aspetti, la centralità del ruolo del pm nella valutazione
e selezione dei dati sensibili, chiede particolare cautela e
attenzione in fase di indagini preliminare, dove è più alta
l'attenzione mediatica, rispetto al materiale da inserire nelle
richieste e nelle ordinanze di custodia cautelare. Nel caso di
parlamentari, suggerisce inoltre il Csm, le conversazioni
"casuali" che vengano captate non andrebbero trascritte ma solo
annotate nei brogliacci. Chiara inoltre la raccomandazione a non
indebolire in alcun modo le intercettazioni come strumento di
prova. "Non vogliamo nè anticipare nè condizionare il
legislatore - ha precisato il vicepresidente del Csm Giovanni
Legnini -. Il legislatore faccia ciò che crede, ma ritengo
farebbe cosa saggia ad attingere dai principi delineati nel
documento".
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