Tutti gli imputati rinviati a
giudizio, compresi l'editore Niki Grauso e il successore Alberto
Rigotti, mentre Carlo Momigliano, vicepresidente della
concessionaria di pubblicità Publiepolis, ha chiesto e ottenuto
di essere processato con il rito abbreviato. Si è chiusa così
l'udienza preliminare per il crac da 130 milioni di euro del
gruppo editoriale Epolis, che pubblicava numerose testate in
varie regioni d'Italia.
Il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ha
accolto la richiesta del pm Giangiacomo Pilia che contesta per
tutti la bancarotta, fissando il processo per il 30 settembre.
Sono accusati di aver causato il fallimento di Epolis e della
concessionaria Publiepolis il finanziere Rigotti e il suo
predecessore alla guida del gruppo, Grauso, fondatore dei
giornali Free Press che venivano editi in varie regioni.
Stralciata la posizione della 72enne Luisella Garau,
amministratore unico dal 2005 al 2007. Decine di giornalisti che
avevano perso il lavoro si sono costituiti parte civile.
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