"Per quarant'anni la Regione
Piemonte ha rimborsato pranzi, caffè, cappuccini e cannoli senza
che nessuno battesse ciglio": si sono aperti così, oggi in
tribunale a Torino, gli interventi delle difese al processo per
le spese folli dei consiglieri regionali. Sui 25 imputati
gravano altrettante richieste di condanna, la più alta delle
quali è a 4 anni e 4 mesi di carcere.
Gli avvocati puntano a sostenere la correttezza del
comportamento dei consiglieri, ma anche la loro buona fede.
"Nessun gruppo consiliare - ha affermato uno dei legali - aveva
un regolamento interno. E non era nemmeno tenuto a conservare
gli scontrini. Come si poteva, in queste condizioni, imporre al
singolo consigliere di distinguere fra spesa rimborsabile e non
rimborsabile?".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA