"I politici italiani sono stati a
lungo campioni mondiali di vittimismo: non abbiamo soldi, non
possiamo far niente, non cambierà mai. Adesso i soldi ci sono e
gli alibi sono finiti. Al lavoro, per favore. Lo dobbiamo a chi
un lavoro non ha, per creare speranze e opportunità. E lo
dobbiamo a tutti gli italiani che vogliono riscoprire il senso
delle parole orgoglio e appartenenza". Lo scrive Matteo Renzi
nell'e-news. "Può festeggiare la festa del lavoro - scrive il
premier - chi ha un lavoro. Perché i disoccupati - come è ovvio
- non festeggiano un bel niente. Da quando siamo al Governo ci
sono 398 mila posti di lavoro in più (di cui 354 mila sono a
tempo indeterminato innanzitutto grazie al JobsAct). Ci sono
anche 373 mila disoccupati in meno. Non sono cifre: sono persone
in carne e ossa. Tuttavia, non basta: guai a chi si accontenta.
Il JobsAct è solo l'inizio".
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