Il vuoto politico in Libia "viene
sfruttato dall'Isis, che ha significativamente ampliato il suo
controllo sul territorio". Lo scrivono esperti del Consiglio di
sicurezza dell'Onu in un rapporto. I jihadisti hanno reclutato
combattenti a Sirte, in particolare "elementi emarginati dopo la
caduta di Gheddafi". A Tripoli e Sabrata, l'Isis si è rafforzato
anche grazie all'afflusso di combattenti stranieri, tra i quali
"diversi europei", che arrivano in particolare da Tunisia, Sudan
e Turchia. Il rapporto segnala un diluvio di armi, in violazione
dell'embargo, anche pesanti, compresi elicotteri Mi-8 e caccia
Mig-21F, che rifornisce praticamente tutte le fazioni, da Tobruk
a Tripoli. Gli esperti puntano l'indice in particolare contro
due aziende Usa, Emirati Arabi ed Egitto, ma anche network di
trafficanti costituiti da individui. "Le continue violazioni
hanno un impatto negativo sulla situazione di sicurezza in Libia
e sulla sua transizione politica.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA