"Minore prezzo del petrolio, euro più
debole e calo dei tassi a lunga" scadenza legato alle misure di
Quantitative Easing della Bce, "assieme al più vivace commercio
mondiale, tendono ad alzare il Pil del 2,1% quest'anno e di un
altro 2,5% il prossimo". Così il Centro studi di Confindustria
sull'economia italiana. Il 2015 "si sta sempre più annunciando
come anno spartiacque, perché termina la lunga e profonda
recessione iniziata nel 2008 e tornano le variazioni positive
per Pil e occupazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA