Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

R. Garros: niente accredito per Nastase

R. Garros: niente accredito per Nastase

Il ct già sospeso dalla Itf per la battuta sul figlio di Serena

ROMA, 06 maggio 2017, 20:34

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

© ANSA/EPA
© ANSA/EPA

Già sospeso dalla Federazione internazionale (Itf) per il poco elegante commento sul colore della pelle del futuro figlio di Serena Williams e Alexis Ohanian, l'ex campione Ilie Nastase sta ora subendo l'ostracismo dei tornei più prestigiosi: prima gli organizzatori di Wimbledon hanno fatto sapere che non recapiteranno al 70enne ct della Nazionale romena di Fed Cup l'invito per assistere alle partite dal Royal Box del centrale; ora quelli del Roland Garros, torneo vinto da Nastase nel '73, hanno deciso a loro volta di non concedergli l'accredito.
    Negli stessi giorni della battuta razzista sul nascituro, Nastase aveva anche rivolto espressioni sessiste alle giocatrici britanniche avversarie di Fed Cup, Johanna Konta e Anne Keothavong, e ad un giudice di gara.
    Non sembrano dunque essere bastate le scuse pubbliche che l'ex campione aveva successivamente diffuso. Peraltro precisando che, a suo modo di vedere, era stato comunque sollevato troppo clamore intorno alla sua vicenda.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza