Maria Sharapova ha vinto il match n. 600 in carriera battendo per 6-1 6-7 (5) 6-0 la statunitense Lauren Davis nel terzo turno degli Australian Open. "Wow, ho vinto 600 match? Mi state amichevolmente ricordando che sto invecchiando?", ha detto la 28enne russa, numero 5 del mondo (ma è stata a lungo in vetta), ai giornalisti che le segnalavano il traguardo raggiunto. Prossima avversaria per la bella Masha, che contro la 22enne Davis (103) ha messo a segno 16 ace, la rampante 18enne svizzera Belinda Bencic (13), affermatasi per 4-6 6-2 6-4 sulla russa Kateryna Bondarenko. "Sarà dura. E' una giovane tennista di talento che nella scorsa stagione ha giocato incredibilmente bene", il giudizio della Sharapova sulla Bencic. "Per ora sono felice di essere al quarto turno, avrò dall'altra parte una grande avversaria e farò di tutto per cercare di vincere l'incontro", ha aggiunto la siberiana, che a Melbourne ha conquistato, nel 2008, uno dei suoi cinque titoli Slam. Nei quarti, poi, potrebbe incrociare Serena Williams, numero 1 del mondo e campionessa in carica, in una replica della finale dell'anno scorso: la 34enne statunitense non perde con lei dal 2004 e si è aggiudicata le ultime 17 sfide. Ma, per ora, la russa non guarda oltre il prossimo round e si concentra sulla vittoria n. 600: "Penso sia un numero di cui essere orgogliosi".
Vinci eliminata al terzo turno - Roberta Vinci esce al terzo turno degli Australian Open, eliminata 0-6 6-4 6-4 dalla tedesca Anna-Lena Friedsam. La trentaduenne tarantina, n.13 del tabellone, ha dominato totalmente nel primo parziale per poi lasciarsi sorprendere dalla ventunenne n.87 al mondo.
E' comprensibilmente delusa, Roberta Vinci, dopo la sconfitta - per 0-6 6-4 6-4 - contro la 21enne tedesca Anna-Lena Friedsam, che la ferma ancora una volta al terzo turno degli Australian Open, suo miglior risultato, già ottenuto nel 2006, 2010 e 2013. "Certo è stata brava lei, ma io non ho giocato come so. Non sentivo più la palla, potevo fare certamente di più", ha ammesso la 32enne tarantina, che in precedenza aveva superato l'austriaca Paszek e la statunitense Falconi. "Nel terzo set poi lei mi ha dato tante occasioni di rientrare e andare anche avanti ma non ho gestito bene i punti decisivi, quelli che fanno la differenza. Ero troppo remissiva, aspettavo troppo il suo errore. Peccato…", si è rammaricata la finalista degli Us Open, 'giustiziera' di Serena Williams. Si è giocato nella Hisense Arena, uno dei tre impianti principali del Melbourne Park, con il tetto chiuso per la pioggia. "Probabilmente aver giocato indoor ha favorito più lei che me, ma non vuole essere un alibi o una scusa. Solo che lei serve molto forte e con il tetto chiuso e senza sole o vento è più semplice", ha spiegato la numero 15 del ranking (la Friedsam è n. 82) e 13/a testa di serie. "Se avessi vinto i primi due game del secondo set magari lei avrebbe mollato un po'. Ma vi assicuro che non è stato un calo di concentrazione o presunzione. Non pensavo di aver già vinto la partita. Ho avuto l'impressione che lei ha chiuso gli occhi e ha cominciato a tirare tutto", ha concluso Roberta.
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