"Togliermi un Giro e un Tour è stata
un'ingiustizia tremenda. La gente sa che è una delle maggiori
ingiustizie fatte nello sport".": si è ritirato dall'attività
agonistica il 10 settembre, il giorno della passerella finale
della Vuelta a Madrid, ma a Alberto Contador ancora non va giù
quello che lui definisce un sopruso. Ai microfoni di Onda Cero,
il 34enne ciclista parla della sua nuova vita 'dopo i pedali' e
confessa di non avere mai digerito le sanzioni inflittegli nel
2010, in seguito alla sua positività al clenbuterolo, che gli
valsero la revoca (squalifica con effetti retroattivi) delle
vittorie al Tour 2010 e al Giro 2011. "Di quella vicenda mi
resta solo la sensazione della gente che ha visto le corse, il
lavoro che ho fatto per vincerle. Non do importanza a quel che
può apparire sulla carta, ma è una cosa che mi porterò dietro
per tutta la vita. E' stata un'ingiustizia tremenda", ribadisce
il campione spagnolo che in carriera ha vinto 2 Giri d'Italia, 2
Tour e 3 Vuelta, oltre ai due revocati.
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