L'Unione europea del ciclismo chiede di
inasprire i controlli sulle bici, dopo lo scandalo della 'frode
tecnologica' scoperta ai Campionati del mondo di ciclocross, che
hanno alimentato i sospetti sull'uso non infrequente di motorini
elettrici in gara. In un comunicato, l'Unione definisce l'evento
"drammatico per il nostro sport", perché "sferra un colpo
durissimo alla credibilità del ciclismo e ci ricorda che gli
organi dirigenti devono restare vigili per combattere qualsiasi
forma di frode, chimica o tecnologica". L'Unione ha deciso di
avviare un'azione giudiziaria per chiedere un indennizzo e "se
l'atleta dovrà certamente rispondere dell'infrazione constatata
dinnanzi agli organi disciplinari dell'Uci, l'azione avrà come
obiettivo di esaminare il processo utilizzato per arrivare a
costituire questa frode, i mezzi necessari e stabilire le
complicità per l'infrazione".
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