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Dani Alves è tornato in libertà, ma non potrà lasciare la Spagna

Dani Alves è tornato in libertà, ma non potrà lasciare la Spagna

Ok del tribunale alla scarcerazione dopo la cauzione di un milione

MADRID, 25 marzo 2024, 18:52

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

Accompagnato dalla sua legale, Ines Guardiola, scortato dalla polizia l'ex calciatore brasiliano Dani Alves, ha lasciato il carcere di Brians 2, a Barcellona, dov'era rimasto negli ultimi 22 mesi detenuto per lo stupro di una ragazza di 23 anni nella notte fra il 30 e il 31 gennaio 2022 nella discoteca Sutton di Barcellona. Un'aggressione sessuale per la quale è stato condannato in primo grado il mese scorso a 4,5 anni di carcere e al pagamento di 150.000 euro di risarcimento alla vittima.
    Alves non ha rilasciato dichiarazioni. Due ore prima, il Tribunale di Barcellona aveva confermato che la difesa del calciatore brasiliano aveva pagato la cauzione di 1 milione di euro, e consegnato i suoi due passaporti - brasiliano e spagnolo - come prescritto dalle misure cautelari per il ritorno in libertà vigilata, in attesa della definizione del processo. Ed ha ordinato al magistrato di turno la scarcerazione. Ad Alves, che non potrà lasciare la Spagna, è stato imposto l'obbligo di firma settimanale ogni venerdì in tribunale e non potrà avvicinarsi a meno di 1 km dalla vittima dello stupro.
    L'ex terzino del Barcellona, della Juve e del Psg, ha impiegato più del previsto a racimolare il denaro della cauzione, fissata dal tribunale mercoledì scorso - su richiesta della difesa di Alves, dopo aver scontato un quarto della pena - per la difficile situazione finanziaria, dopo la rottura del contratto da parte del club messicano Pumas, all'indomani dell'accusa di violenza sessuale. E per il sequestro dei beni a seguito del procedimento avviato nei suo confronti dell'ex moglie e madre dei figli.
    La condanna a 4,5 anni di reclusione è la metà dei 9 anni che erano stati richiesti dalla pubblica accusa, che si era opposta anche alla scarcerazione dell'ex calciatore e ha annunciato appello. Nel corso del processo, il brasiliano che inizialmente aveva negato di aver avuto rapporti con la vittima, ha poi sostenuto che erano stati consensuali, per poi ammettere la violenza, affermando di essere stato alterato dallo stato di ebbrezza.
    Anche l'avvocato di parte civile, difensore della vittima, ha annunciato ricorso in appello alla sentenza di primo grado e alla libertà provvisoria del brasiliano, che potrebbe essere pertanto revocata con un successivo provvedimento. 
   

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