"Mi dispiace se ho dato l'impressione
di non prendere sul serio il Coronavirus. Mi scuso per questo.
Al contrario sono particolarmente preoccupato per le persone in
Africa. Non ci pensavo, ero solo felice che i nostri test
fossero negativi. Mi scuso anche con chi ho ripreso nel video,
non sapevano che stessi trasmettendo in diretta". L'attaccante
dell'Hertha Berlino, Salomon Kalou, cerca di correre ai ripari,
quantomeno a parole, dopo essere stato sospeso con effetto
immediato dal suo club per l'ormai nota diretta Facebook, di
circa 15 minuti, in cui non ha rispettato, ostentatamente, le
regole del distanziamento sociale imposte dal coronavirus e
vigenti anche in Germania.
Nelle immagini, si vede Kalou entrare in un ufficio e parlare
da distanza ravvicinata con un membro dello staff. Quindi
l'ivoriano ex Chelsea entra nello spogliatoio senza rispettare
le norme di distanziamento dai compagni e saluta con strette di
mano e pugni chi gli capita vicino. "Da quando siamo tornati
dalla quarantena, siamo stati testati settimanalmente per
l'agente patogeno. Non abbiamo avuto ulteriori risultati
positivi dei test. E non dovremmo stringerci la mano?", si
chiede il 34enne intervistato dal giornale tedesco Kicker che
aggiunge: "non avrei mai dovuto realizzare il video. È stato
irrispettoso, e mi scuso sinceramente per questo".
"Non vado in giro per la strada e non stringo la mano alla
gente - conclude - Indosso una maschera quando vado a fare la
spesa come tutti gli altri. Non sono mai stato uno che pensa
solo a se stesso".
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