Costretto ad andare in
campo contro il Sao Luiz, seppur a porte chiuse, il tecnico del
Gremio Renato Portaluppi, ex 'oggetto misterioso' della Roma,
per protesta ha deciso di andare in panchina, lui e i componenti
del suo staff, con la mascherina sul volto. Lo stesso hanno
fatto, prima che iniziasse la partita, anche i calciatori del
'Tricolor' di Porto Alegre, che poi per giocare se la sono
tolta.
Renato non ha gradito l'imposizione della sua stessa dirigenza
che ha deciso di sostenere la tesi della federcalcio dello stato
brasiliano del Rio Grande do Sul, scondo cui non bisogna
fermare il campionato gaùcho nonostante l'emergenza del
Coronavirus. Ma per l'allenatore non bisogna proprio giocare,
altro che porte chiuse. "Questo è l'omaggio del Gremio a tutte
quelle persone, quasi seimila .- ha detto Renato . che sono
morte nel mondo per il Coronavirus. Protestiamo perchè anche noi
calciatori e gente del calcio siamo persone. Gli spettatori
vengono protetti con le porte chiuse, impedendo loro di andare
allo stadio, ma a noi chi pensa?" "Spro che chi può abbia il
buon senso di fermare i campionati - ha aggiunto Portaluppi -.
Deve fermarsi il Brasile intero e se non succederà che se ne
assumano le conseguenze. Oppure vogliono che scioperiamo? La
vita non ha prezzo, siamo esseri umani e abbiamo una famiglia
anche noi".
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