/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Il Milan è stato un incubo. Perso per poteri forti, media e Elliott'

'Il Milan è stato un incubo. Perso per poteri forti, media e Elliott'

La versione di Han Li, il braccio destro di Yonghong Li

09 gennaio 2020, 09:07

Redazione ANSA

ANSACheck

David Han Li, il braccio destro di Yonghong Li, il misterioso uomo d'affari cinese che comprò il Milan da Silvio Berlusconi nell'aprile del 2017, definisce "un incubo" l'esperienza nel club rossonero . "Abbiamo dovuto spendere in media - spiega Li a Forbes - 10 milioni di euro al mese, ma i fabbisogni di capitale originari del club erano molto inferiori. Mi sono svegliato e l'incubo era reale, non era un sogno". Li, nella propria ricostruzione, indica nei poteri forti, nei media e nel fondo Elliott - che nel luglio 2018 ha rilevato il club per il mancato pagamento dei debiti - la ragione per cui i cinesi abbiano perso il controllo del club: "Il governo cinese ha vietato di portare capitali all'estero. I pesanti attacchi contro di noi da parte dei media non hanno aiutato: un articolo sul New York Times è stato dannoso e i media italiani hanno ripreso ad attaccare proprio la mattina esatta in cui abbiamo iniziato il processo di rifinanziamento del debito a Londra. Ho chiesto ad uno dei manager di Elliott direttamente se fossero stati responsabili della messa in atto di quegli attacchi mediatici e se avessero voluto il club da soli. Ovviamente, ha negato. Avevamo sentito parlare della reputazione di Elliott ma non sai mai se i rapporti sono reali fino a quando non conosci davvero qualcuno. Ora non ci fidiamo di nessuno".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza