"Avverto di avere un debito verso un
mondo di cui sono parte e in cui ho cercato di dare un
contributo positivo, impegnandomi. La mia è una candidatura di
rottura rispetto al passato e di riflessione". Lo dice Gabriele
Gravina, presidente della Lega Pro e candidato alla presidenza
Figc, parlando a Radio Onda Libera. "Punto su nuove idee, che
partono dalla condivisione e la coesione senza arroccamenti.
Metto al centro la sostenibilità del nostro calcio. Va
ottimizzato il prodotto, proiettandosi alla crescita
con una maggiore apertura al mondo dell'innovazione attraverso
due direttrici come la valorizzazione dei vivai e le
infrastrutture. Sono necessarie le riforme: dalla giustizia
sportiva ai campionati e lo Statuto. Con Tommasi c'è un dialogo
aperto da due anni, fatto di riflessioni e la ricerca costante
di convergenze. Sibilia fa politica e rappresenta la vecchia
maggioranza da me avversata per la visione riduttiva e miope -
sottolinea -. Spero che le candidature si riducano".
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