"A Valencia mi sono sentito umiliato,
perciò me ne sono andato". Così l'ex ct azzurro Cesare Prandelli
torna sul suo addio alla panchina del Valencia dopo pochi mesi
dal suo arrivo. "Quando sono mancati i presupposti per lavorare
con trasparenza, ha detto Prandelli, mi sono sentito umiliato:
mi hanno chiesto di fare l'allenatore e il dirigente, senza
darmene la reale possibilità. Avevamo concordato che la priorità
era l'acquisto di Zaza, con cui era tutto chiuso, e non ho
potuto accettare il fatto che il presidente, dopo 20 giorni in
cui eravamo d'accordo, mi fosse venuto a chiedere se volevamo un
centrocampista. Come a voler ricominciare da zero. Mi sono
sentito umiliato e ho preferito rescindere un contratto di un 18
mesi: con questi soldi risparmiati magari ora possono fare
mercato, visto che hanno problemi di fair play finanziario. Poi
Zaza, dopo la mia rescissione, è arrivato lo stesso: penso che
abbia le possibilità per fare bene".
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