L'apertura del mondo arbitrale verso
quello dei media "è un progetto al quale sto lavorando da tempo.
Ci stiamo avvicinando a piccoli passi. Se riusciremo,
serenamente, a parlare di tutto vuol dire che siamo cresciuti
non solo in campo, ma anche politicamente". Marcello Nicchi,
rieletto sabato presidente dell'Aia, ai microfoni di 'Radio
anch'io lo Sport' (Radio Uno Rai) ha replicato a chi vorrebbe
vedere gli arbitri davanti a microfoni e taccuini a pochi minuti
dalla fine delle partite. Prendendo spunto dall'episodio di
ieri, in cui Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha dato del
"matto" a Irrati, Nicchi ha espresso i propri dubbi e ha
preferito non replicare. Quanto alla possibilità di rispondere
alle domande dei giornalisti a fine partita, Nicchi si è detto
certo che "con la mentalità che impera nel calcio di oggi, se
noi aprissimo a questa eventualità parleremmo sempre e solo di
'riconoscimento di un errore' da parte dell'arbitro. Nessuno
direbbe 'come sei stato bravo a vedere quel fuorigioco'".
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